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La generazione dei nativi digitali, i giovani cresciuti usando una grande varietà di dispositivi tecnologici sin dalla prima infanzia, ha acquisito particolari competenze e abilità che denotano nuove strategie di apprendimento. Wim Veen, docente della University of Technology di Delf in Olanda, conia l'espressione 'Homo zappiens' per indicare la nuova generazione nata con un mouse in mano. Le tecnologie digitali hanno insomma disegnato un'altra specie umana. Grazie alla rapidità nel maneggiare diversi dispositivi tecnologici, anche simultaneamente, ossia attraverso il multitasking, gli Homo zappiens hanno imparato a pensare in modo non sequenziale e a gestire diverse risorse di informazioni nello stesso tempo. In questo libro Wim Veen e Ben Vrakking misurano l'impatto delle nuove tecnologie digitali sul comportamento degli Homo zappiens e analizzano i nuovi metodi di apprendimento legati alle attività attività più comuni, quali i videogiochi, chattare e fare zapping davanti alla tv. Se gli Homo zappiens sono digitali, la scuola è ancora analogica: è inadeguata a rispondere alle loro esigenze formative. Come riformare, allora, il sistema scolastico?